La vita lunga delle donne by Piazza Marina

La vita lunga delle donne by Piazza Marina

autore:Piazza, Marina [Piazza, Marina]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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Dove sono i guadagni?

Certo, ci sono porte che a un certo punto si chiudono. Ma con un po’ di ottimismo, intraprendenza, fortuna, si può pensare che se ne aprano altre. E ci si può chiedere se ci sia un possibile bilanciamento tra ciò a cui dobbiamo rinunciare e ciò che possiamo incontrare. A scuola di debolezza… vantaggi secondari. La vecchiaia è terrificante se ci si considera oggetti che smettono di suscitare desiderio e ammirazione. Se invece ci si pensa come soggetti, si scopre che ci sono ancora molte cose bellissime da fare. Invecchiare può essere straordinariamente interessante. Non ho detto «invecchiare è bellissimo», ho detto «può essere interessante». A patto di riuscire a scovare ciò che può essere interessante.

Scrive Edgar Morin (novantanove anni): «Lo stupore – talvolta la meraviglia, talvolta la vertigine – di essere in vita, di camminare, di stare al sole, di guardare la luna che si leva nel cielo notturno, di contemplare gli ammassi di stelle, minuscoli ai miei occhi, enormi alla mia conoscenza. Il mio stupore cresce a ogni sguardo, a ogni sensazione».1

Come nel tappeto di Klee, si può anche vedere cosa c’è sotto il tappeto, rovesciare il quadro delle perdite e far emergere i possibili guadagni, i possibili vantaggi. Forse più difficili da individuare, come racconta Massimo Ammaniti nel suo libro: «Quando compì novant’anni, William Somerset Maugham, a un grande ricevimento in suo onore, si alzò e disse: “Ci sono molti vantaggi ad avere novant’anni” poi tacque a lungo, creando suspense. Infine ruppe il silenzio: “Sto ancora cercando di capire quali”».2

Proviamo a farlo.

Innanzitutto il senso di liberazione che si può sentire dal mettere una distanza tra sé e le cose, tra sé e gli avvenimenti, anche tra sé e gli altri. La leggerezza e il sollievo che può dare l’essersi liberati da grosse responsabilità. È il senso del guadagno ripreso da molte, con varie sfaccettature e che viene dalla capacità di dar valore al presente, anche attraverso la meditazione; la liberazione dagli impegni e dai doveri dell’età adulta, soprattutto dal lavoro di cura obbligato; la liberazione dal giudizio degli altri, in un certo senso l’uso spregiudicato del politicamente scorretto; la liberazione dal gioco della seduzione; la percezione di una maggiore sicurezza; la maggiore accettazione della diversità degli altri.

Come sottolinea Barbara Ehrenreich: «Posso aggiungere, in base alla mia esperienza personale che con l’invecchiamento arriva anche un tonificante rifiuto di lottare: non sento più la necessità di farmi carico di tutti gli obblighi e le opportunità che capitano a tiro».3

Come conferma Viola: «Un guadagno è la sensazione di non aver più bisogno di verifiche, di conferme fuori di me, diciamo che mi autolegittimo da sola. Una liberazione dallo sguardo dell’altro. Non mi sento di dover niente a nessuno… Anche se so che vado incontro a un periodo in cui obiettivamente sarò meno libera, interiormente mi sento più libera».

Insomma, in questa accezione, il guadagno si potrebbe condensare in un’immagine: la vieille dame indigne del racconto di Bertolt Brecht, quella cioè che, libera dal giudizio degli altri, si riappropria della «gioia di vivere».



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